La depressione può riguardare tutte le età ma se ne parla poco
Le feste non sono liete per tutti. Se hai un amico o un familiare depresso e non sai come rivolgerti a lui, ecco alcuni consigli da parte di Bill Bernat, che afferma di aver sofferto di depressione dall’età di otto anni.
La depressione esiste anche tra i bambini e gli adolescenti, potremmo chiamarla “depressione 0-14 anni”. L’Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che la depressione è la causa principale di cattiva salute e disabilità nel mondo, affliggendo più di 300 milioni di persone. Negli USA, il National Institute of Mental Health riporta che il 7% della popolazione americana soffre di depressione. In Europa le cure per la salute mentale assorbono il 20% delle risorse e una persona su quattro affronta problemi di salute mentale almeno una volta nella vita. La depressione è curabile ma, nonostante ciò, il 50% dei casi di depressione maggiore in Europa non viene ancora trattato, tanto che la Giornata Mondiale della Salute 2017 è stata dedicata al tema “Depressione: parliamone”.
Ben vengano dunque i suggerimenti di un esperto di comunicazione come Bill Bernat, veterano della comunicazione digitale, storyteller e autore e protagonista del pluripremiato spettacolo Becoming More Less Crazy, in cui affronta il tema della depressione con umorismo nero.
Otto consigli per parlare con una persona che soffre di depressione
Che cosa consiglia dunque Bill Bernat, in un TEDx Talk, a chi depresso non è e vorrebbe tanto chiedere “Ma perché devi essere così depresso?”. Anzitutto evitare di esprimersi in questi termini e seguire alcuni suggerimenti, che andiamo ad elencare.
- Non dire: “Passaci sopra!”. La depressione consiste esattamente nell’impossibilità di “passarci sopra”. Sarebbe come chiedere a uno che ha una caviglia fratturata di “passarci sopra”.
- Non pensare che le cose che fanno stare bene la maggior parte delle persone funzionino con chi è depresso. Non si può pretendere di curare una depressione maggiore “mangiando un gelato”.
- Non prenderla sul personale se la persona depressa risponde “no, no, no” ai tuoi consigli: l’importante è che ti senta vicino.
- Non pensare che il sentirsi tristi e l’essere ok siano incompatibili: la tristezza non è innaturale, ma fa parte della vita, anche se TV, film, canzoni, tutto nella nostra cultura inneggia alla felicità e ci porta a credere che, se non siamo felici, ci sia qualcosa di sbagliato.
- Parla a una persona depressa con un tono di voce naturale, non per forza triste. Starnutisci forse, quando parli a una persona raffreddata?
- Assolvi te stesso dal sentirti responsabile per la persona depressa: non sei chiamato a risolvere i suoi problemi. Non è rilevante ciò che dici, ma è importante la tua presenza.
- Ti sia chiaro ciò che puoi e ciò che non puoi fare per una persona depressa. Devi consentire a quella persona di scegliere se aderire o no alle tue proposte.
- Cerca di interagire con una persona depressa su cose normali e chiedile di aiutarti, ad esempio ad andare a fare la spesa o a pulire il garage. In questo modo puoi interagire con lei senza richiamare l’attenzione sulla sua depressione.
Ma soprattutto, ricordiamoci sempre che la depressione non diminuisce il desiderio di una persona a relazionarsi con gli altri: ciò che diminuisce è la sua capacità di farlo.
“Depression doesn’t diminish a person’s desire to connect with other people, just their ability.” #TalkingAboutIt https://t.co/H6MRy4F8KY
— TED Talks (@TEDTalks) December 18, 2017