In questo post vedremo come la nutrizione dei genitori (la nutrizione del padre prima del concepimento, e la nutrizione della madre prima del concepimento, durante la gravidanza e durante l’allattamento) influenzi la salute a breve e a lungo termine del figlio.
L’ipotesi di Barker
La salute di ciascun individuo nel corso di tutta la sua vita è influenzata dal percorso vissuto durante la gravidanza, durante la nascita e nei primi due anni di vita, ovvero il periodo che va dal concepimento ai primi due anni di vita.
Questa è l’“ipotesi di Barker”, una teoria che prende il nome dallo scienziato che l’ha sviluppata e che è stata ormai ampiamente confermata e riconosciuta a livello scientifico.
L’importanza di quanto avviene in questo periodo dipende dal fatto che durante la gravidanza e i primi due anni di vita, i vari organi vengono programmati per poter funzionare.
La programmazione perinatale
La programmazione e il funzionamento di tutti gli organi e gli apparati dipende dal modo in cui si strutturano e si formano nel periodo perinatale (perinatale significa “attorno alla nascita”, ovvero gravidanza e parto: anche lo svolgimento del parto è importantissimo).
Sappiamo, ad esempio, che una ridotta nutrizione in utero in un feto maschio comporta delle modificazioni dello sperma che quel bambino avrà da adulto, modificazioni che poi si trasmettono alle generazioni successive.
Ma se il periodo più importante nella vita di un individuo è il tempo trascorso nel grembo materno, sarà opportuno preparare al meglio questo ambiente, vitale per lo sviluppo del futuro bambino.
Oggi sappiamo che anche uno stile di vita scorretto e, in particolare, una dieta squilibrata dei genitori nel semestre prima del concepimento, attraverso meccanismi complessi che prendono il nome di epigenetica, possono influire significativamente sulla futura salute dell’individuo.
La dieta del padre
Questo concetto, piuttosto ovvio per quanto riguarda la madre, riguarda anche il padre.
Ad esempio una dieta ipercalorica (troppe calorie) e iperlipidica (troppi grassi) del padre nei 6 mesi prima del concepimento ha effetti negativi sul nascituro.
La dieta della madre
Certamente durante la gravidanza la dieta materna rappresenta un elemento fondamentale per la salute del feto e, a lungo termine, del proprio figlio sia nell’età pediatrica, sia nell’età adulta. Si devono evitare diete con troppi grassi, troppi zuccheri o troppo sale, ma sono rischiose anche diete che escludono completamente alcune tipologie di cibi (a meno che non siano condotte sotto la supervisione del medico).
È invece provato che la sana, tradizionale dieta mediterranea è salutare. La dieta mediterranea, ricca di verdure, frutta, fibre, olio, con un moderato apporto di proteine animali attraverso un equilibrato consumo di carne e di pesce, ha effetti benefici sul feto (può prevenire il parto prematuro) e sulla madre.
La nutrizione della madre prima, durante e dopo la gravidanza: la formula 6 + 9 + 6
Un adeguato apporto energetico e una dieta bilanciata sono essenziali per la madre prima della gravidanza (i 6 mesi precedenti), durante la gravidanza (9 mesi), e in particolare nei primi 6 mesi dopo la nascita del figlio (il periodo fondamentale dell’allattamento al seno): ecco perché, a questo proposito, si può parlare della formula 6 + 9 + 6.
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